Finisterre – Un Italiano in Bretagna

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Rivista di turismo, cultura e vacanze per gli italiani che amano la Bretagna

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Trekking sul GR34, il sentiero dei fari della Bretagna

***Finistère – Un trekking di 10 giorni (8 tappe +2 giorni di visita) a piedi e zaino sul sentiero dei fari Gr34. Tra fari, scogliere, abers e oceano. Una delle porzioni più entusiasmanti del celebre sentiero dei doganieri, che percorre tutta la costa della Bretagna, là dove finisce la terra.

Indice

  Dove si trova?


 Arrivare e parcheggiare:

Assumendo Brest come punto di riferimento, se si arriva in macchina.
Parcheggio dell’ Aeroporto di Brest Guipavas, parcheggio economico P3, 33€ per 10 giorni.
Poi navetta e tram fino alla stazione ferroviaria nel centro di Brest e poi corriera (linea 20) fino a Plouguerneau o Tram e bus fino alla spiaggia di saint Anne , il tutto in funzione del senso di marcia scelto per il percorso.

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 Da fare da vedere

A l’aber Wrac’h, escursione in battello per visitare il faro dell’Ile Vierge
La visita del faro di Saint Mathieu se è aperto (orari)
Traversata e visita a l’isola di Ouessant, partendo dal porto di Le Conquet (compagnia marittima)

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 Consigli per gli acquisti


A l’Aber Benoit, le ostriche dell’allevamento di Prat-Ar-Coum eventualmente mangiandole sul cammino (vabbé, le ostriche si conservano fino a dieci giorni fuori dall’acqua al fresco, ma non bisogna esagerare)
A Portsall, alla pescheria omonima, pesce fresco in particolare il “Lieu” pesce buonissimo che va mangiato freschissimo “de ligne” (pescato all’amo).
A Porspoder, davanti al parcheggio della penisola di Saint Laurent, biscotti e prodotti tipici alla Biscotteria degli Aber
A Le Conquet, nei negozi della rue Poncelin e rue Jourden in centro, abbigliamento marino, biscotti e gastronomia bretone. I prodotti della panetteria Bian sono buonissimi.

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 Dove mangiare e dormire


(soprattutto dove dormire: 8 tappe in senso anti-orario)
1 a Lilia PlouguerneauHotel Le Castel Ac’h *** anche ristorante.
2 a l’Aber Wrac’hHotel Le Libenter (due notti) anche ristorante.
3 a TréglonouManoir de Trouzilit anche creperia in stagione
4 a Portsall – Chambres d’hôtes La Demeure Océane
5 a LanildutChambres d’hôtes M et Mme Guiffes
6 a Lampaul PlouarzelCambres d’hôtes Maire-Thérèse Arzur
7 a Le ConquetVillage vacances Beauséjour – Rêve de mer (2 notti)
8 a Tres-Hir Plougonvelin – Chambre d’hôtes du Perzel

Nota bene: Gli hotel e B&b consigliati, sono il risultato di ricerche e informazioni reperite in luogo e degli imperativi del trekking (max 20 km al giorno). Il redattore, abitando in zona, non ha soggiornato negli hotel e b&b consigliati. Tutti gli indirizzi e le condizioni sono stati verificati di persona o per telefono, direttamente con i responsabili.

Altre sistemazioni – altri hotels e B&B sul tracciato, in alcuni casi occorrerà allungare o accorciare una o più tappe.
Gite d’étape Les Pingouins du Phare à Plouguerneau
Hotel Le Chateau de Sable **** a Porspoder
Gite d’étape Les Pinguoins de l’Aber a Brélès
Hotel Au Bout du Monde ** a Le Conquet
Hotellerie de la pointe de Saint Mathieu ****
Hotel Vent Iroise *** a la Pointe de Saint Mathieu
Hotel Du Large *** a Plougonvelin
Hotel Le Belvédère *** a Brest


Potete avvalervi di un servizio taxi per il trasporto di bagagli e persone. Meglio prenotare chiedendo un preventivo a Taxi Fily (taxi.fily@gmail.com) tel +33658121982.

Per mangiare molteplici possibilità: dal panino nello zaino al ristorante stellato. Ricordiamo qui i due ristoranti “stellati” nel caso vorreste fare una sosta “top chef”
Ristorante Le Chateau de Sable a Porspoder
Ristorante Hotellerie de la Pointe de Saint Mathieu

Si consiglia di prenotare tutto gli alloggiamenti prima di partire, soprattutto in luglio e agosto. Anche se esistono ulteriori molteplici possibilità di pernotto che non sono riportate qui, sia un B&B sia come “gite”, spesso è richiesto l’affitto per più giorni.
NB Chambres d’hotes = Bed and Breakfast, camera e prima colazione
Gite = Locale ammobiliato
Alcuni alloggiamenti possono assicurare il trasporto dei bagagli.
I prezzi variano dai 30 ai 70 € a notte assumendo di essere in coppia. Qualche volta in camera qualche volta in dormitorio, la cosa è da valutare all’atto della prenotazione.

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Schema generale del trekking – consigli tecnici

in totale 145 km ripartiti in 8 tappe in media 15/20 km al giorno. In alternativa si possono fare 7 tappe allungando le due ultime tappe. Il trakking parte dalla frazione Lilia comune di Plouguerneau fino alla spiaggia di Saint Anne a Brest. In senso antiorario ma può essere benissimo fatto in senso orario da Brest a Plouguerneau. Sono previsti due giorni di pausa uno a Le Conquet per una giornata a Ouessant e una a L’aber Wrac’h per un escursione al faro de L’Ile Vierge.
Come vestirsi, clima previsto: In Bretagna il clima è variabile, sempre variabile. Ci sarà sempre almeno un po’ di vento ed è probabile che piova un ora, un giorno …o più. Ma è possibile anche che ci sia il sole e si debba stare attenti agli UV e a non scottarsi. Siamo sulla costa, saremo sempre esposti. Ecco un sito per le temperature medie previste .
Tutte le carte sono state realizzate con Openrunner i tracciati sono già registrati sul sito suddetto. Per trovarli basta cercare “trekking dei fari” Esiste un’applicazione dello stesso nome gratuita con la quale si può seguire il tracciato con un telefonino in modo GPS anche in modo offline.

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Ecco, bando alle ciance, le sette o sei tappe del percorso con descrizione e foto.


1° tappa: da Lilia Plouguerneau a l’Aber Wrac’h 16km

(la distanza della tappa, come quella delle successive è stata stimata con Openrunner )

Siamo arrivati al hotel della prima tappa nel pomeriggio a Lilia frazione di Plouguerneau, dopo aver lasciato l’automobile al parcheggio dell’aeroporto di Brest e passato un’oretta sulla corriera linea n20, dalla stazione dei “cars” davanti alla stazione ferroviaria, fino a Lilia.
Il faro più alto d’Europa e del mondo, per i fari in pietra, si vede già dalla discesa di Plouguerneau.

Il faro detto dell’Ile Vierge dal nome dell’isoletta su cui è eretto. 82,5 metri in roccia di granito

Siamo nella regione degli “abers” e il faro lo vedremo meglio dopodomani quando ci accosteremo in battello. Per ora ci accomodiamo nelle camere dell’hotel fronte oceano e approfittiamo di una cena gastronomica.
Al mattino seguente di buon ora come un vero trekkinghista, partiamo zaino in spalla uscendo dall’hotel e prendendo a destra per qualche centinaia di metri giusto per poter ammirare il faro “tradizionale” cioè in pietra, più alto del mondo. Poi torneremo sui nostri passi ripassando davanti all’hotel e incamminandoci verso sud seguendo il GR34. Tornando indietro ci accorgiamo di un nuovo “bar à Huitres” proprio accanto all’hotel con le ostriche che riposano nell’acqua di mare al bancone. Ci dicono che l’allevamento è poco distante.

Un vantaggio innegabile del sentiero GR34, e che è difficile perdersi: seguendo la costa si segue più o meno il sentiero e viceversa. Anche se qualche volta occorre fare attenzione perché il sentiero contorna porticcioli o case o allevamenti di ostriche. E anche facendo attenzione al senso di marcia: noi avremo sempre e per tutto il trekking, l’acqua a destra e la terra a sinistra.
Casomai spendiamo un paragrafo per spiegare cos’è il GR34. I GR acronimo di “grand randonnée” sono in Francia i sentieri di lunga percorrenza con un numero che li distingue nel nostro caso il 34, che a parte una piccola porzione iniziale, percorre tutta la costa della Bretagna. 1700km segnati con una banda bianca e rossa. Il sentiero GR34 a parte la piccola parte iniziale, viene anche chiamato costiero e anche “dei doganieri” per ricordare il fatto che veniva utilizzato giornalmente per il controllo della costa.

Il sentiero continua pianeggiante quasi con andirivieni seguendo spiaggette e punte. Essendo un GR, è obbligatoriamente ben segnalato con le targhette e i segni a due bande una bianca e una rossa. Detto questo occorre un po di abitudine per reperire i segni che vi dicono che siete sul tracciato. Ecco di seguito una serie di immagini che di danno un esempio. Tra le immagini ce n’è una che vi dice di girare a destra, un altra che vi informa che la direzione è sbagliata e una terza presa mentre eravamo in direzione nord invece che sud (più difficile).

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La marea è bassa e qualche volta si può tagliare per la spiaggia. In totale faremo un po’ meno dei 16 km del tracciato. Dopo 5 km ci innoltriamo nell’Aber Wrac’h. Cos’è un aber? Sembra un fiume ma è come un fiordo cioè il mare che rientra nella costa. A marea bassa si vedono le cose che di solito sono immerse nell’acqua alcune belle e altre un po’ meno. Tra quelle belle (de gustibus) mettiamo la fila dei sacchi pieni di ostriche messi ordinatamente ad affinare dagli allevatori (è strano parlare di “allevamento” di ostriche).

Se ingrandite vedete i sacchi di corda resistente pieni di ostriche

Prima di arrivare al porto di Perroz si gira a sinistra seguendo una stradina e poi il sentiero segue l’aber sempre più stretto e sinuoso un pò di lontano fino al ponte che permette di attraversare e cominciare a risalire verso il mare. Poco prima del ponte, una prima possibilità di sosta risalendo dall’aber alla strada: la cappella di Tronoen magnifica nel suo scrigno di verdura.

La seconda possibilità di sosta risalendo sulla strada con uno scorcio, e suggestivo spot fotografico.

La rimonta verso l’oceano prenderà altri 6 chilometri per arrivare al paese, porto che si chiama come l’aber cioè Aber Wrac’h (comune di Landeda). Tempo per riposarsi all’hotel con una birra meritata. Domani si va in barca, abbiamo prenotato un’escursione per vedere il faro dell’Ile Vierge da vicino con la compagnia Les Vedettes des Abers

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2° tappa: dall’ Aber Wrac’h a Tréglonou 21km

Dopo un giorno intero passato a riposo, siamo pronti per la seconda tappa che percorre la costa tra i due abers maggiori della zona omonima. Benoit a sud e Wrac’h a nord. Nella prima parte, una splendida baia si offre a noi questa volta in alta marea che fa molto più cartolina. E un susseguirsi di anse, calette, isolette i colori sono blu mare verde erba e rocce. Il sentiero è ancora piano, tortuoso e gradevole. Non per niente la spiaggia si chiama “la plage des anges”. E la baia anche. La prima parte del sentiero corre sulla strada che esce dal paese e l’unica casa in stile è anche l’unica tra la strada e il mare.

poi si avanza verso il largo. L’atmosfera è dolce.

Il sentiero prosegue percorrendo tutta la penisola di Santa Margherita zona balneare con spiagge di sabbia bianca e campeggio.

Per poi addentrarsi nel Aber Benoit, benedetto di nome e di fatto.


Un aber, con l’acqua di mare che entra e esce ogni 6 ore è il luogo ideale per l’allevamento delle ostriche. Risalendo sulla riva destra (a destra guardando il mare) e tutto un susseguirsi di “parcs à huitres” con tutti i sacchi pieni di conchiglie bitorzolute allineati pronti per essere girati e rigirati. Al km 13 arriviamo al allevamento di Prat Ar Coum, uno dei più rinomati di tutta la Bretagna dove, se si arriva nelle ore di apertura e ci si arrangia con l’apertura delle ostriche, ci si può deliziare di una dozzina di “plates” o “creuses” mangiate vista mare meditando.


La strada è ancora lunga per arrivare alla fine della tappa occorrerà allineare 22 km fino alla fine dell’aber e oltre, per il Manoir de Trouzillit noto centro equestre nonché “gite d’étape” e creperia.

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3° tappa: da Tréglonou a Portsall 20 km

Al mattino presto, dopo aver valutato brevemente la possibilità di affittare un cavallo per il seguito, si parte dal Maniero di Trouzilit risalendo per la quarta volta un bordo di aber. Ancora scorci di quello che sembra un largo fiume con barche a vela a riposo. Bello ma cominciamo ad avere voglia di oceano.

Dopo 6 km di sentiero, ci avviciniamo all’estuario e a Saint Pabu, il tracciato prosegue tra strade e case e zone residenziali l’aber è sempre in vista sulla destra. L’attraversamento di Saint Pabu prenderà qualche chilometro. Guardando sulla destra dall’altra parte dell’aber, ci rendiamo conto che in linea d’aria abbiamo fatto poche centinaia di metri da Prat Ar Coum e dall’allevamento di ostriche dove eravamo ieri.

L’estuario (non so se si può chiamarlo così) dell’aber arriva e passiamo in un altro ambiente più selvaggio con l’oceano che comincia a farsi sentire onde spumeggianti all’orizzonte e il rumore del vento che ci obbliga a parlare più forte. Nelle foto il vento non si vede ma vi posso assicurare che c’è.

Siamo nella zona detta delle “Dunes de Treompan“. Una serie di spiagge strepitose di sabbia bianca e oceano blu intenso con dune di sabbia erbosa nell’entroterra.

Le dune in Bretagna sono, come quelle del deserto, fatte di sabbia ma diversamente dal Sahara, qui sono ricoperte da una vegetazione specifica brughiera o erba o arbusti. Il tutto facente parte di un ecosistema bellissimo e delicato. Camminiamo piano per non rovinare il tappeto erboso e stando attenti a restare nel sentiero.

Dopo le Dunes di Treompan arriviamo all’ultima parte della camminata di oggi, a Portsall, porto di pesca e stazione balnearia.

Portsall vista dal Guilliguy

Il tempo di trovare la Chambres d’hôtes La Demeure Océane e poi di fare quattro passi, come se non ne avessimo già fatti abbastanza, fino al porto (rue du port) per vedere l’ancora rotta della petroliera Amoco Cadiz che naufragò in questo mar e non fu dolce ma causò la prima grande marea nera e tragedia ecologica nel 1978.

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4° tappa: da Portsall a Lanildut 20km

Oggi il percorso è prettamente oceanico, con una porzione di sentiero in corrispondenza della “route touristique” di Landunvez, tra i più belli di tutto il trekking. Per non parlare della penisola di Saint Laurent con il faro Le Four da lontano.
Ma procediamo con ordine, prima bisogna uscire da Portsall seguendo il porto fino alla pescheria famoso punto di riferimento per un pesce atlantico buonissimo Le Lieu jaune de Portsall deve essere mangiato freschissimo e pescato all’amo (de ligne). In Bretagna i marittimi si dividono in quelli che preferiscono il branzino (bar o loup in funzione delle regioni) e quelli che preferiscono il “lieu” appunto.
Noi proseguiamo pensando a Coppi e Bartali o Rivera e Mazzola seguendo il sentiero che sale proprio dietro la pescheria verso un luogo chiamato “Le Guilliguy” dal nome che sembra un gioco per fare il solletico ed è invece un luogo preistorico con dolmen e una “allèe couverte” datati di 5000 anni. Un gioiellino di posto poco conosciuto che si trova solo seguendo il GR34.

Usciamo da Portsall con il sentiero che serpenteggia verso Kersaint e poi al secondo chilometro taglia verso l’interno per puntare direttamente alla strada costiera. Per una volta invidiamo le automobili che possono percorrere la provinciale 127 e arrivare a uno dei più bei tratti di strada che mi sia mai capitato di vedere in Bretagna: la route touristique de la côte sauvage de Landunvez.

La strada segue la costa a rispettosa ma intima distanza e la costa è frastagliata massiccia e spaventosamente bella soprattutto quando si ha la fortuna di percorrerla quando l’oceano è in tempesta.
Il GR34 arriva sulla costa tagliando per l’interno all’altezza della cappella di Saint Samson il soggetto è bello e difficile da fotografare per avere al contempo la cappella e l’oceano.

il GR si avvicina ai gruppi di massi rotondi e granitici e non si può resistere a salire come un rocciatore.

La foto sopra è diversa nei colori e nella atmosfera pur ritraendo la stessa zona, perché è stata presa in un giorno di brutto tempo.
Alla fine della strada turistica, incontriamo la spiaggia di Penfoul scrigno bianco e blu incastonato tra due ali strette di scogli. Uno spot di surf e bodyboard.

Plage de Pen Foul a Landunvez LE GAL Yannick

Il sentiero prosegue sulla costa passando tra belle spiagge e punte rocciose, poi arrivando a Argenton dove ci sono qualche negozio e birreria sulla strada, ma anche un “salon de thé” in un battello accostato al molo. Noi scegliamo una birra e un panino guardando la cala.
Continuiamo il sentiero arrivando a Porspoder e poco dopo essere passati davanti al bel hotel nonché ristorante frescamente stellato Chateau de Sable, arriviamo alla penisola di Saint Laurent per il secondo momento forte della tappa odierna.
L’incontro con il Phare du Four, primo vero faro marino cioè in mare aperto che vedremo nel nostro trekking.

Non aspettatevi di vederlo così, bello grosso con lo spruzzo bianco immortalato dietro con il sole che risalta il disegno delle finestre. A meno di avere un buon binocolo o un teleobiettivo, lo vedrete in realtà piuttosto come un puntolino, uno spuntoncino in mezzo al mare (a sinistra sulla foto sulla linea dell’orizzonte):

Per fare la foto col faro in primo piano, prendete un reflex in modo raffica e un teleobiettivo, sperate in un giorno di mare grosso e armatevi di pazienza e di un treppiede.

Il faro Le Four segna tradizionalmente il passaggio dalla Manica all’Oceano Atlantico. Davanti a noi non c’é più la Grande Bretagna ma il Canada. Ci restano 6 chilometri di costa prima di arrivare a Lanildut, paesino piccolo e carino incastonato nell’estuario dell’ultimo aber, l’Aber Ildut meta della giornata dove troviamo la Chambres d’hôtes M et Mme Guiffes. Il paese è piccolo ma fornito di un minimarket, qualche creperia e locanda e il senso di pace è compreso nel prezzo.

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5° tappa: da Lanildut a Lampaul Plouarzel 16 km

Tappa più corta che può essere addirittura tagliata in buona parte se si è in luglio o agosto utilizzando i servizi di un passatore che vi trasporterà dal porto di Lanildut alla cala di Porscave di fronte traversando l’Ildut largo poche decine di metri. Peccato tagliare tutto l’aber ildut, il più piccolo e intimo dei Abers.

Aber Ildut LE GAL Yannick CRT Bretagne

Il periplo dell’aber Ildut ci prenderà una decina di chilometri di piacevole sentiero. Non ci sono i grandi spazi degli abers visti nei primi giorni di viaggio. L’aber Ildut è diverso per il fatto di essere navigabile solo in parte e con mezzi leggeri o addirittura in kayak. Anzi si può fare un escursione in kayak risalendo l’ldut fino a Brélès..
Una panchina solitaria ci accoglie per uno spuntino.

Una volta ritornati sul bordo dell’oceano ritroveremo i panorami scogliosi e selvaggi inframezzati da spiagge splendide di sabbia bianca.

la spiaggia di Gouerou a Lampaol PLouarzel

Il tragitto di oggi lo facciamo finire al “Le Môle” birreria, bar, ristorante, nonché pub con bancone consolatore in caso di depressione acuta. Le Môle è una istituzione a Lampaol-Plouarzel conosciuto in tutto il Finistère. Sede anche di concerti e nel quale potrete ritrovarvi a rifare il mondo con un amico conosciuto pochi minuti prima davanti a una (o due o tre) birre alla spina.
Il rientro al B&B vi prenderà qualche minuto (dipende dal numero di birre) risalendo verso il centro del paese. Cambres d’hôtes Maire-Thérèse Arzur

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6° tappa: da Lampaul-Plouarzel a Le Conquet 16 km

Oggi abbiamo due fari da vedere, la punta più all’ovest di Francia, la più bella spiaggia della Bretagna e il paese più caratteristico niente di meno.
Partendo da Lampaul dopo 3,5 chilometri lasciamo temporaneamente il GR34 per prendere la “rue Ruscumunoc” accanto al camping municipale saliamo per 500 metri per vedere il Faro di Trézien elegante un po’ austero. Direzionale anche, nel senso che se ci si allinea sul faro di Kermorvan si può passare in sicurezza il “Chenal du Four”. Il faro si visita in luglio e agosto

Dopo il faro la costa sale aprendoci la vista. Le spiagge e le punte si susseguono con colori splendidi. La spiaggia di Ruscumunoc bellissima con l’acqua freddissima.

Ci avviciniamo alla punta di Corsen, la più all’ovest di Francia battendo di pochi metri la “pointe di Raz” nel Finistère sud.

la scogliera prosegue alta sul mare le viste sono splendide e non ci si stanca di ammirare la costa. Arriviamo alla spiaggia dei “Blancs Sablon la più bella della Bretagna secondo la redazione di Finisterre.

Dopo i Blancs Sablons il GR34 traversa una passerella per andare direttamente a Le Conquet meta della tappa. Noi prima della passerella faremo un escursione supplementare alla penisola di Kermorvan dove ammireremo il faro omonimo nonché ancora qualche fortino dell’epoca di Vauban e successivi. Guardate il video sotto. Le Conquet è probabilmente il villaggio più caratteristico di tutto il trekking abbiamo deciso di fermarci due giorni anche per fare un escursione di un giorno all’isola di Ouessant domani. Ora andiamo al villaggio vacanze dove abbiamo prenotato due notti.

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7° tappa: da Le Conquet a Plougonvelin 14km

Dopo un giorno all’isola di Ouessant si riparte in modo trekking percorrendo la strada turistica (si chiama proprio route touristique) tra Le Conquet e la Pointe de Saint Mathieu. Sentiero di facile lettura percorre la costa tra l’oceano e la strada. Il sentiero è bello ma oramai siamo abituati alla bellezza e quindi il fatto di essere vicini alla strada ci perturba un po’. Guardando verso il largo si vedono in infilata le isole dell’arcipelago Benuiget, Molène, Ouessant per non parlare delle più piccole. E una costa che è capace di offrire dei tramonti mozzafiato e possiamo solo immaginarlo perché stiamo passando al mattino.

Dopo 5 chilometri arriviamo al grande momento della giornata, già si vede arrivando sulla costa da lontano.

Man mano che ci si avvicina al sito si prende la misura del significato della parola “finisterrae” che i romani avevano dato al dipartimento. Un abbazia un faro bellissimo, un luogo unico e anche il simbolo del sito dove vi trovate.

Un po’ di foto:
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Il faro si visita e anche il museo che racconta la storia dell’abbazia un tempo potente centro monacale.
Dopo la punta di San Matteo, il sentiero seguendo la costa, cambia ancora di direzione puntando a sud. Di fronte si incomincia a vedere la pointe du Raz molto lontano e più vicino la penisola di Crozon che si restringe andando verso est formando il collo di bottiglia dell’entrata della rada di Brest. La costa è alta scoscesa cangiante in funzione delle condizioni del oceano e della meteo.


Si prosegue così per 6 km fino al forte di Bertheaume posto a protezione della rada di Brest. In estate sede di animazioni spettacoli di luci e suoni e anche un percorso di “tirolienne” (tyrolcable?). La spiaggia di Bertheaume è anch’essa meta di balneazioni estive e il campo di beach volley vide il redattore districarsi meglio che poté al tempo.
Arriviamo così a Le Trez Hir frazione balnearia di Plougonvelin. Ville stile aristogatti e una certa aria di nobiltà data dai Brestesi di buona famiglia che vengono a passare i week end sul posto. La Chambre d’hôtes du Perzel è situata dietro la spiaggia di Bertheaume.

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8° tappa: da Plougonvelin a Brest 16km

L’ultima tappa o la prima dipende dal senso di percorrenza scelto, corre lungo il GR34 che entra nella rada di Brest. E forse la tappa più sportiva dovuta dai numerosi saliscendi tra la costa in alto e le numerose spiaggette e calette. Uscendo dal paese, incontriamo la spiaggia di Saint Anne, dopo un chilometro quando il sentiero si sbarazza della strada. Anzi in caso di bassa marea si può semplicemente tagliare per la spiaggia principale per raggiungere dopo una barriera di scogli tondi, la suddetta spiaggia, conosciuta dai giovani del posto per la qualità dell’acqua e quella della sabbia.

Prossimo step la costa marina di Locmaria Plouzané con il trittico di spiagge Porsmilin, Portez, Trégana. inframezzate da tratti di scogliera. Le suddette spiagge sono molto frequentate e in estate, riempite se il caldo e il sole si fanno sentire.
Dopo le spiagge il tracciato continua brevemente in una zona residenziale per poi ritrovare il sentiero la scogliera e l’oceano.
Anche se siamo in alto l’oceano si fa sentire, e quando anche il vento ci si mette il concerto può diventare assordante.

Dopo 8 chilometri arriviamo al Fort de Tooulbroc’h zona militare antica cannoniera posta in posizione strategica all’entrata della rada di Brest. La penisola di Crozon di fronte dall’altra parte della rada si avvicina. Poi si comincia a vedere in lontananza il faro.

Poco prima del faro, il sentiero scende alla spiaggia di Minou, spiaggia effimera nel senso che esiste solo con la bassa marea. Alcuni surfisti aspettano che le onde siano sufficienti per qualche evoluzione. Noi ci interessiamo anche alla locanda Les 1001 Lunes, sulla strada di fronte al parcheggio, conosciuta per la qualità della cucina.

Dopo la spiaggia, si sale una scalinata e si entra nei resti del Forte del Minou avanzando ecco Il faro di Le Petit Minou, tra i più belli con la stradina in pietra che arriva sotto il faro costruito su uno sperone. Facciamo una sosta.

Ripartiti dopo il Minou, ci restano 6 chilometri di sentiero con la scogliera sempre a picco, la penisola di Crozon di fronte a poche centinaia di metri e alcuni forti, fort du Mingam, fort du Dellec, che si susseguono a testimonianza della posizione strategica per la difesa dell’entrata nella rada di Brest.
Arriviamo infine alla spiaggia di Saint Anne du Portzic dove possiamo trovare una fermata della linea 13 dei trasporti di Brest, ripartire verso l’aeroporto e “boucler la boucle” come dicono i francesi.

Ecco

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In appendice, se si vuole ridurre di un giorno, si può allungare le ultime tappe ecco di seguito le varianti. Naturalmente bisognerà fare una scelta diversa per gli alloggiamenti:



Siamo arrivati alla fine del più lungo articolo del sito. Auguri a tutti i camminatori che avranno l’arditezza di cimentarsi in questa impresa. Attendiamo commenti osservazioni e critiche.
Buon trekking dei fari a tutti.

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40 pensieri riguardo “Trekking sul GR34, il sentiero dei fari della Bretagna

  • Buon giorno
    Ringrazio in anticipo per la disponibilità. Vorrei chiedere se ci sono punti “esposti” perché io soffro di vertigini, grazie ancora

    Rispondi
    • Buongiorno Francesca, non so esattamente cosa intendi per punto esposto. Nelle ultime tappe la scogliera è alta guarda la foto per renderti l’idea. Anche se il sentiero è sicuro, si cammina spesso con la scogliera a sinistra e la scarpata più o meno ripida a destra.
      https://bretagna.com/wp-content/uploads/2019/02/minou7.jpg

      Rispondi
  • Utilissime informazioni. Ho suddiviso le tappe in maniera differente per avere più tempo per visitare la Bretagna, ho avuto difficoltà a trovare alloggi a prezzi modici visto che sono sola (devo prenotare le prime due tappe perché aspetto la risposta alle email). Lo scorso avevo fatto il cammino dei fari in Galizia e questo mi sembra molto più semplice e con dislivelli minimi. Si trova acqua lungo il percorso e posti dove prendere cibo e lavanderie automatiche a fine tappa?

    Rispondi
    • Buongiorno Stefania grazie per i complimenti. È difficile trovare alloggi tipo “cammino di Compostela” per intenderci. Siamo in una zona bellissima ma anche turistica con molti B&B per le vacanze. Il trekking è interamente sulla costa con molti saliscendi. Il dislivello totale è nullo ma a forza di su e giù alla fine della giornata i chilometri si fanno sentire. Per trovare i negozi e le lavanderie automatiche si può usare Google Maps facendo ricerche con parole chiave (supermarché, laverie automatique, supermarket ecc). Meglio fare le ricerche in fase di preparazione del trekking per non trovarsi a secco.
      Un saluto dalla Bretagna
      Stefano

      Rispondi
  • Buongiorno Stefano
    mi pare sia un trekking che anche se fatto da sola, può essere sicuro, o mi sbaglio?
    Grazie x le preziose informazioni.
    Daniela

    Rispondi
    • Buongiorno Daniela, il trekking può essere fatto da sola, non ci sono rischi particolari. Come in tutti i trekking, bisognerà stare attenti a camminare sul sentiero per non rischiare di cadere.

      Rispondi
  • buongiorno Stefano, mia moglie ed io vorremmo fare questo tour con il ns cane e’ possibile?
    negli hotel e ristoranti si puo’ portarlo?

    Rispondi
    • Buongiorno Carlo, in linea generale affidandosi al buon senso, il cane può fare il trekking. Nelle zone trafficate per esempio bisognerà pensare al guinzaglio e ricordarsi che in generale i cani non sono ammessi sulle spiagge (anche se in pratica lo sono). Per quanto riguarda gli alloggi, ho telefonato alla “Route des Pinguins” un organizzazione che gestisce 15 gites e hotel sulla costa, e mi hanno detto che i cani sono accolti ma bisogna farlo presente al momento della prenotazione e che in alcuni casi si paga un supplemento.
      Guardate qui: https://www.laroutedespingouins.fr
      Se ci sono altre domande, in ogni caso un saluto dalla Bretagna
      Stefano Pecchi

      Rispondi
      • Buongiorno Stefano, grazie per la tua risposta, ti vorrei fare un’altra domanda per quanto riguarda il chilometraggio ,si possono fare delle tappe da circa 10 km ad un massimo di 15.km e se si ci sono delle strutture ricettive per questo tipo di richiesta .Grazie

        Rispondi
        • Buongiorno Carlo, mi scuso per il ritardo nella risposta. Modificare il chilometraggio delle tappe è in apparenza facile basta fermarsi prima. In realtà la cosa è più complessa, dipende dalle date dal giorno e dal periodo dell’anno. Questo perché per gli alloggi gli escursionisti sono in concorrenza con i turisti “standard”. Per cui sarà più difficile trovare un alloggio in alta stagione e/o durante il week end. Si può tentare mettendosi in contatto con la struttura citata nella risposta precedente.

          Rispondi
  • Grazie per l’interessante articolo ma volevo sapere se ci le tappe hanno molto (o anche medio) dislivello e quale guida cartacea consiglieresti per sapere ancora di più sull’ itinerario

    Rispondi
    • Buongiorno Simona, tutte le tappe hanno un dislivello limitato. Siamo sulla costa, per definizione sul livello del mare. Direi 200m su 20km più o meno, con saliscendi di 50m al massimo

      Rispondi
  • Buongiorno Stefano,
    a fine giugno farò questo cammino. Visto che il tempo non è troppo e vorrei visitare anche Saint-Malo e il Mont Saint Michel, sto pensando di rinunciare a una delle 2 isole consigliate.
    Quale consiglia di fare ? L’isola di Ouessant o l’Ile Vierge?
    La ringrazio e complimenti per il sito. Cordiali saluti.
    Brigitte

    Rispondi
    • Buongiorno Brigitte, senza dubbio io rinuncerei all’Ile Vierge anche perché il faro dell’Ile Vierge appunto, si vede bene dalla costa. La giornata a Ouessant è molto più interessante e istruttiva.

      Rispondi
  • Ciao Stefano ho letto con molto interesse il tuo articolo sul trekking GR34, e si prima o poi lo faro’ … la Bretagna.. un sogno abitarci… ma vorrei avere indicazioni sul periodo migliore per poter vedere il mare in tempesta sulle sue coste e fari… ovviamente non a piedi… da quello che leggo i mesi migliori dovrebbero essere gennaio febbraio…. Confermi?

    Rispondi
    • Buongiorno Cristiana, per vedere l’oceano in tempesta meglio in inverno. Ma non è detto. Non c’è un metodo sicuro. Si può stare una settimana con il mare piatto come l’olio anche in inverno. Se è proprio la settimana di vacanza che hai preso tu…
      Scusa ma non ho capito cosa vuoi dire con “vedere il mare in tempesta sulle sue coste e fari…. ovviamente non a piedi”. Perché ovviamente? e perche non a piedi? Non capisco.
      Sul sito c’è un articolo sulla Bretagna in inverno.
      http://bretagna.com/vacanze-dinverno-in-bretagna/

      Rispondi
      • Mah… in realtà il non a piedi era un po’ riferito al GR34 in pieno inverno pensando all eventualità di percorrerlo sotto la pioggia cosa forse un po’ più probabile in quella stagione…. Non mi spaventano i km a piedi ( sono appena tornata dal cammino di Santiago )…. Insomma diciamo che va un di fortuna per beccare il mare arrabbiato..

        Rispondi
  • Buongiorno Stefano.
    Stavo cercando informazioni per un un itinerario tra i fari della Bretagna ed ho trovato il tuo forum utilissimo e molto interessante.
    Lo scorso anno (Agosto 2021), mio marito ed io abbiamo fatto il CAMINO DOS FAROS in Galizia: suggestivo, impegnativo, poco conosciuto, pochissimo frequentato. 200 km suddivisi in circa 11 giorni, senza zaino. O meglio, zaino si, ma con i viveri per la giornata perché era difficilissimo trovare punti di ristoro, essendo il cammino quasi sempre in cresta, tra la fitta vegetazione o in luoghi isolati. Gli zaini ci venivano spostati con taxi da un hotel all’altro e noi raggiungevamo le varie destinazioni a piedi in giornata. Pensi sia possibile trovare un sistema simile anche lungo il percorso della GR34? Ti ringrazio in anticipo per le informazioni che riuscirai a darmi.

    Rispondi
    • Buongiorno Corinna, si è possibile c’è un servizio di taxi disponibile per trasportare i bagagli da una tappa all’altra.
      Bisogna contattare Taxi Laurent a Plougonvelin 0033674229188

      Rispondi
      • Buongiorno Stefano
        Ha per caso qualche contatto aggiornato di taxi o agenzie che effettuano il trasporto bagagli da una tappa all’altra ( seguiremo l’itinerario da te consigliato) al numero indicato di taxi Laurent mi hanno detto che non lo fanno e di rivolgersi a taxi David

        Rispondi
        • Buongiorno Chiara, potete rivolgervi a Christelle Fly, Taxi Fily tel (0033)658121982 email: taxi.fily@gmail.com
          con un messaggio mail di preferenza dando le date e i luoghi e vi risponderà dandovi un preventivo.

          Un saluto dalla Bretagna

          Rispondi
  • Salve Staefano,
    l’articolo è molto esauriente e pertanto utilissimo, complimenti. Una domanda: il modo migliore e più conveniente per raggiungere Brest dall’Italia?. Ho fatto varie verifiche, ma mi sembra piuttosto complicato (quantomeno partendo dalla Toscana, dove vivo).
    grazie mille per la tua gradita risposta.
    Alessandro

    Rispondi
    • Buongiorno Alessandro, in questo periodo i voli cambiano spesso è difficile dare una risposta. Mi sembra che da Pisa esista un volo per Beauvais a 350km dal Mont Saint Michel alle porte della Bretagna. Certo, per arrivare a Brest ci vogliono ancora 3 ore ma se ci si organizza per un viaggio itinerante ci può stare.
      Oppure Easyjet da Malpensa per Nantes ma qui in più bisogna aggiungere il tratto fino a Milano.
      Il punto positivo che ogni tanto ci sono nuove linee magari un giorno ci sarà un Pisa Brest….
      Un saluto dalla Bretagna,
      Stefano

      Rispondi
  • Ciao Stefano! Io e il mio ragazzo stiamo per partire per la Bretagna per una vacanza in the Road e vorremmo riuscire a inserire un paio di giorni di trekking…dovendo scegliere, mi sapresti dire quali sono le tappe più belle? Grazie mille in anticipo!

    Rispondi
    • Ciao Silvia, il sentiero della costa, GR34 o dei doganieri, corre lungo tutta la costa della Bretagna più o meno dal Mont Saint Michel fino a praticamente Saint Nazaire. Nell’articolo ho scelto una piccola parte del sentiero sulla costa nord del Finistère, dove si trovano anche molti fari. Da lì il nome del trekking. Quindi, ovunque voi andiate in Bretagna, troverete il sentiero della costa GR34.
      Per due giorni, dovendo scegliere nel percorso del articolo, ma è questione di gusti personali, io prenderei la zona intorno alla punta di Corsen.

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  • Buongiorno Stefano, gradirei sapere se lungo il cammino dei fari si può pernottare in tenda, non ho visto sulle cartine campeggi, penso ce ne siano o quantomeno zone attrezzate per poter sostare in tenda in modalità campeggio libero. Complimenti per il tuo articolo molto utile e ben dettagliato. saluti Michele

    Rispondi
  • Sono quelli che ho dissetato con la Coreff?

    ☺☺☺☺☺☺

    Rispondi
  • Buon giorno
    Con mio marito vorremo percorrere una parte del trekking, arrivando in aereo a Brest per raggiungere coi mezzi pubblici la prima tappa, ma spostandoci poi solo a piedi. Ho letto pareri discordanti sulla possibilità di alloggi al termine delle tappe. Chiedo un aiuto in tal senso. Grazie. Francesca

    Rispondi
    • Buongiorno Francesca, nell’articolo di cui sopra, all’inizio, accanto alla rubrica “dove mangiare e dormire, ci sono segnalati 8 alloggi, uno per ogni tappa. Sono alloggi che ho personalmente contattato, sono raggiungibili a piedi al termine di ogni tappa e accettano trekking con prenotazioni per un giorno. L’unico consiglio è quello di prenotare perché effettivamente gli alloggi sono limitati.
      Allo stesso modo l’articolo è pensato per qualcuno che si sposta senza mezzo proprio e arriva all’aeroporto di Brest. Proprio come voi, sembra che l’articolo sia stato scritto apposta per voi, buon trekking!
      Quindi, prenotate gli alloggi, tutti, poi l’aereo e poi un buon zaino, scarpe, e via.
      L’estate scorsa ho incontrato a Le Conquet 4 milanesi che avevano fatto tutto il trekking seguendo le istruzioni dell’articolo, se l’hanno fatto loro…

      Rispondi
  • Ciao Tiziano,
    Per un trekking in solitaria ,zaino in spalla senza tenda, puoi indicarmi alloggi economici? Ostelli? Campeggi ?
    Grazie

    Rispondi
  • Ciao Stefano. Belli gli articoli ed invitanti….vorrei fare un trekking itinerante di 15 giorni da metà agosto in queste zone ma non so bene da dove iniziare….partirò da sola da Torino (pensavo con treno) e vorrei non utilizzare l’auto in zona.
    Potrei chiederti qualche suggerimento? Pensavo di vedere qualche farò e poi dedicarmi alla zona della costa di granito rosa…..
    Grazie
    Enrica

    Rispondi
    • Ciao Enrica, non per dire, ma se non sai bene da dove cominciare, comincia dall’inizio. L’articolo è scritto proprio sull’ipotesi di un trekking itinerante partendo dal faro dell’Ile Vierge fino al faro di Minou o viceversa. Arrivando a Brest col treno o l’aereo. Per 10 giorni. Gli altri 5 giorni puoi passarli sulla costa di granito rosa. Ti serve aiuto per prenotare gli alloggi?

      Rispondi
  • Buongiorno Stefano,
    Il fascino e il respiro della Bretagna sono irresistibili…
    Nel mese di luglio mi piacerebbe molto percorrere il sentiero dei fari con i miei ragazzi di 12 e 14 anni.
    Le tappe sono lunghe al massimo una ventina di chilometri e il dislivello è accettabile .
    Il trekking dei fari può essere indicato anche per giovani esploratori, secondo te?
    Inoltre , sai se ci sono gruppi organizzati ai quali ci potremmo unire (il periodo sarebbe la seconda metà di luglio).
    Grazie
    Cristina

    Rispondi
    • Buongiorno Cristina, scusa la risposta tardiva. Il trekking è indicato per i giovani esploratori? Sicuramente sì. Però devono essere allenati a portarsi uno zaino in groppa per 10 giorni. Non ci sono gruppi organizzati a mia conoscenza.

      Rispondi
      • Ciao Stefano,
        io e mio marito in queste vacanze di Natale abbiamo appena concluso il trekking seguendo il tuo tracciato. Che dire? Un’avventura meravigliosa! Siamo stati fortunati perché abbiamo camminato sotto la pioggia solo per un’ora, poi a Saint-Pabou il proprietario del bar ci ha dato un passaggio con l’auto. Unico problema in questo periodo é trovare gli alloggi perché molti sono chiusi.

        Rispondi
        • Ciao Barbara, e pensare che l’impressione che ho avuto durante le vacanze di Natale è che abbia piovuto tutto il giorno e tutti i giorni…
          Meglio così. Poi la buona notizia è che il trekking si può fare anche in inverno, a parte il problema degli alloggi. In effetti sul percorso ci sono molte sistemazioni turistiche tipo b&b e anche alberghi ma la maggior parte delle Chambres d’hôtes come le chiamano qui sono destinate a soggiorni di al minimo qualche giorno. Ad oggi solo poche strutture sono state pensate per accogliere i camminatori in stile “Compostela”. Speriamo che con l’aumento dell’interesse per questo tipo di vacanza, l’offerta aumenti.

          Rispondi
  • Ciao,
    ho appena iniziato a leggere le interessantissime informazioni presenti nel sito.
    A tal proposito, volevo chiedere una cosa: ma questi percorsi si possono anche fare in bici?.
    Attendo una risposta appena possibile.
    Grazie.
    Tiziano

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